Il film, seppur incentrato su un disturbo specifico ( il disturbo ossessivo compulsivo), fa l’occhiolino alla nostra quotidianità, fatta anche di piccoli rituali, regalandoci una preziosa e più generale lezione: “pensare non vuol dire agire”.
La comprensione del significato profondo di questa semplice frase ha un duplice effetto sui nostri pensieri. Da un lato ci rassicura rispetto a quei pensieri più “maligni” sottolineandone la loro astrazione per cui fare tali pensieri non fa di noi necessariamente una persona malvagia.
Dall’altro ci sprona ad agire mettendo in atto quei progetti costituiti da pensieri “costruttivi” ricorrenti che per paura o sfiducia vengono sempre rimandati anche dopo attente valutazioni.
Consiglio questo film soprattutto a coloro che si sentono bloccati in un loop di pensieri.
