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Rincorrere le emozioni


Sarà capitato a tutti di essersi detti “devo essere felice”, “ho bisogno di sentire le farfalle nello stomaco” oppure “non devo più soffrire”, pensieri che in buona sostanza vengono considerati come relativi in quanto sappiamo che tali propositi non potranno realmente essere perseguiti e mantenuti in maniera continuativa.

Anche se è giusto dire che le emozioni positive sono in gradoo di attivare le migliori risorse personali, incrementa l’autostima, “apre” agli altri. Fanno in qualche modo “migliori” nel legame con hli altri.

Ma cosa accade quando questi diventano i pensieri che guidano costantemente le nostre azioni?

A mio parere, il cercare di mantenere una emozione costante rischia di divenire una corsa verso la sofferenza in quanto per natura stessa le emozioni sono transitorie e non permanenti. Quindi lo sforzo che una persona fa nel cercare di rendere le emozioni “positive” assolutamente presenti nella sua vita rischiano di provocare proprio l’effetto contrario di quello voluto. La maggior parte di questi pensieri infatti riguardano quelle emozioni che definiamo “positive”, come la felicità, ma proviamo a sostituire i pensieri precedenti con una emozione “negativa” come la paura o la rabbia. Cosa accade?


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