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Ipersessualità - Intervista a Radio Lombardia


Recentemente ho partecipato ad un programma radiofonico in cui mi è stato chiesto di parlare dell'ipersessualità, sopra potete un estratto video dell'intervista mentre ho riportato qui sotto la versione estesa. Buona lettura


Che cosa è l’ipersessualità?

L'ipersessualità è un disturbo psicologico/comportamentale nel quale una persona ha una persistente incapacità di controllare i propri impulsi sessuali sotto forma di pensieri intrusivi e persistenti e che si traducono in comportamenti sessuali reiterati. Seppur con alcune eccezioni, in generale molti autori la definiscono una vera e propria dipendenza dal sesso.


Cosa accade?

Famiglia, amici, lavoro, partner sono elementi accessori, il sesso diventa, in pratica, il centro della loro vita.

Tutto ciò che fanno lo fanno in funzione di questo, per cui si ha un allontanamento dalla realtà, con conseguenze negative su tutti gli aspetti della persona.


Ovviamente quando si pensa al sesso si pensa a qualcosa di piacevole e gratificante, no?

Si, ovviamente e ci permette anche di entrare in contatto emotivo con un'altra persona. Mentre per queste persone solo nelle prime fasi si hanno sensazioni emotive positive, con il tempo si ha un allontanamento progressivo dall’aspetto emotivo e sopraggiungono sentimenti negativi come odio, rabbia verso se stessi e vergogna. Questo perché sentono di non riuscire a rifiutarsi e di avere il controllo.

Infatti dopo aver raggiunto l’orgasmo, si autodenigrano e si autoimpongono che quella sarebbe stata l’ultima volta. Ma proprio perché dipendenti tale promessa è spesso vana.

Tuttavia alcuni sono in grado di fare anche lunghi periodi di astinenza dal sesso, ma questo non vuol dire non essere dipendenti, in quanto la loro ossessione continua ad accompagnarli.


Come fa il sesso a diventare così importante?

Dobbiamo pensare al sesso come ad una sostanza che provoca piacere, proprio come fanno alcune droghe. Spesso l’uso di sostanze è legato al bisogno di allontanarsi dai problemi, così il sesso può essere uno strumento che permette alla persona di spostare la propria attenzione da uno stato doloroso a uno stato piacevole che si desidera avere. E’ un modo per provare sensazioni positive, ma questa strategia fallisce in quanto aumenta progressivamente il bisogno mentre diminuisce la gratificazione che riescono ad ottenere.

Non esiste un'unica causa o un'unica forma di evoluzione della dipendenza, tuttavia in generale i dipendenti hanno sperimento un senso di abbandono, non necessariamente reale, e di solitudine. Si sentono senza valore, abbandonati, non amati e non amabili.


Prima ha detto che si tratta dunque di un disturbo non solo psicologico ma anche comportamentale, quali sono i comportamenti che vengono messi in atto da queste persone?

Generalmente sono stati individuati 3 fasi principali nel comportamento.

Nella prima fase il dipendente mette in atto azioni che coinvolgono il dipendente e persone consenzienti.

Per cui si ha quasi sempre una masturbazione ossessiva, arrivando 10 volte al giorno, un’attività che può provocare anche dei danni fisici; eccessive fantasie a sfondo sessuale che possono portare la persona ad esempio a scappare da un posto perché troppo eccitati. Uso eccessivo di materiale pornografico, passando molte ore a fruire soprattutto del materiale reperibile online, non solo pornografia ma anche a quello che viene definito oggi come il cybersex. Ma anche promiscuità.

La seconda fase invece è quella in cui il dipendente coinvolge persone non consenzienti, che sono percepite come “vittime”. In questa fase il dipendente corre anche un rischio legale per perseguire il suo bisogno. Si hanno atteggiamenti sessuali in pubblico, molestie, voyeurismo, esibizionismo e prostituzione.

La terza, quella più grave, porta la persona ad atti che comprendono anche violenza: stupro, violenze sessuali , pedofilia e zoofilia. Tuttavia mentre i violentatori non dipendenti usano il sesso per sfogare la propria rabbia e il proprio odio, i violentatori dipendenti sono quelli che cercano una gratificazione sessuale.


Come capire se si è dipendenti dal sesso?

E’ molto difficile inizialmente, in quanto la persona ritiene la propria eccitazione non patologica. Un indizio può essere la percezione di perdita di controllo e della presenza di vergogna, imbarazzo o anche disprezzo di se stessi per i propri atti sessuali.. Progressivamente si ha un cambiamento dei processi interni alla persona e il sesso diviene centrale. Spesso si assiste ad un progressivo isolamento e cambiamento di stati di umore, come ansia, depressione e scoppi di rabbia.

Queste persone credono di essere:

- Persone cattive e senza valore

- Nessuno possa amarli veramente e di soddisfare i suoi bisogni

- Il sesso è il bisogno più importante


Ritieni che la cultura possa giocare un ruolo centrale?

Sicuramente la società ha delle grosse responsabilità, rendendo facilmente accessibile la sostanza e creando una cultura emotiva falsata, guidata dalla ricerca della convenienza, assenza di limiti e ricerca di soluzioni semplici e veloci. Tuttavia ritenerla l’unica responsabile rischia di semplificare la complessità del problema che deve tenere in considerazione anche aspetti specifici della persona. A mio parere la dipendenza, a prescindere dal modo in cui si presenta, costituisce un po’ la malattia dei nostri tempi in quanto siamo spinti a ricercare una risposta facile da ottenere e che ci soddisfi velocemente piuttosto che affrontare un problema complesso e profondo che potrebbe ferirci.


Come si può intervenire e prevenire?

Ogni caso è differente e bisogna valutare diversi fattori, in generale si lavora a livello psicoterapeutico prima sulla rottura dell’isolamento e il senso di vergogna. Successivamente sugli aspetti che riguardano il riconoscimento e la gestione delle emozioni e infine risolvere le problematiche che hanno portato all’origine della dipendenza.

Per quanto riguarda la prevenzione invece, diverse ricerche hanno evidenziato come queste persone presentino comunemente un sistema di riconoscimento e gestione delle proprie emozioni carente, per cui uno degli aspetti essenziali su cui i singoli ed, a mio parere, tutta la società dovrebbe interessarsi è la promozione di una corretta cultura delle emozioni e della sessualità. Esorto dunque i genitori e i ragazzi stessi a cercare un confronto e un dialogo su queste tematiche all’interno della famiglia oppure partecipando ad incontri nei consultori o anche consultare uno specialista.

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